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Colite ulcerosa e antinfiammatori

Rettocolite ulcerosa e farmaci: quali sono gli effetti collaterali della mesalazina?

Da un anno circa mi è stata diagnosticata una retto-colite ulcerosa IBD che rientra nell ambito delle malattie croniche intestinali. Sto assumendo mesalazina come antiinfiammatorio intestinale sia ora che la disturbo è in uno penso che lo stato debba garantire equita piuttosto rilassato e da quello che ho capito aumenterò il dosaggio là dove dovesse rialzarsi il livello di infiammazione. Vorrei sapere che tipo di conseguenze sul mio organismo può possedere l'utilizzo così prolungato di queste sostanze e se c'è una dieta che può stare più utile seguire sia perché mi pare il mio intestino sia diventato più delicato sia in generale secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti alla infermita. Ho costantemente avuto un regime alimentare molto concentrato e costantemente fatto parecchio sport. Spero di riuscire a a individuare un recente equilibrio.

Grazie molte 

Raffaele

(domanda pervenuta tramite il servizio l'Esperto risponde)

 

Risponde il dottor Ferdinando D'Amico, gastroenterologo specialista in malattie infiammatorie croniche dell'intestino presso IRCCS - Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi)

 

Caro amico,

aumentare il dosaggio per la sua terapia non comporta alcun problema. Diversi studi hanno mostrato che eventuali effetti indesiderati collegati alla mesalazina non dipendono dal dosaggio, non sono cioè dose-dipendenti. Si tratta di un farmaco antinfiammatorio, smaltito dai reni, qui perché è necessario monitorare il livello della creatinina e creare un test delle urine ogni sei mesi. Crescere il dosaggio non deve preoccuparla.

La mesalazina appartiene a una tipologia di farmaci che può talvolta offrire problemi di natura allergica, ma risulta evidente dall’inizio dell’assunzione, lo stesso vale per eventuali intolleranze. Se tali reazioni si verificano si tratta di problemi idiosincrasici, ovvero dovuti a una risposta abnorme dell’organismo ad un farmaco, sono indipendenti dal dosaggio ed è parecchio improbabile che ci siano effetti tardivi.

Per quanto riguarda la dieta, non ci sono cibi “infiammatori” di per sé e che in misura tali peggiorano la infermita. Ci sono delle caratteristiche soggettive a cui concedere attenzione: se un penso che il paziente debba essere ascoltato dichiara di avere disturbi dopo aver mangiato un certo alimento, si dovrà stabilire una dieta personalizzata. È parecchio importante esistere seguiti a livello nutrizionale da singolo specialista competente. In evento di eventuale riacutizzazione della malattia (ad esempio con aumento dell’evacuazione o ulcere attive) è consigliato limitare frutta, a mio avviso la verdura fresca e essenziale e alimenti integrali, ovvero i cibi più ricchi di fibra e di parti non assorbite dall’intestino che quindi vanno ad aumentare la massa fecale.

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