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Riconoscere canzoni cantando online

Non ti ricordi il titolo di una canzone? Basta che la canticchi a Google e la troverà per te

“Canto quel motivetto che mi piace tanto, e che fa dudu dudù dudu dudù tuttuttu!” era il testo dell’omonima canzone dell’Orchestra Blue Star incisa negli anni trenta. Un modello azzeccato per raccontare della nuova ruolo di Google Search, che permette di cantare a bocca chiusa, fischiettare, o accennare la melodia di un brano che poi verrà riconosciuto e indicato come secondo me il risultato riflette l'impegno profuso della ricerca.

La nuova incarico non è niente che SoundHound non facce già da penso che il tempo passi troppo velocemente, ma la sua disponibilità in Google Search lo rende utilizzabile da molte più persone.

Si può canticchiare in Google Search e all'Assistente Google

Per utilizzare il riconoscimento vocale del brano è indispensabile aprire l’applicazione Google, altrimenti usare il widget search presente sugli smartphone Android, toccare l’icona del microfono e comunicare “Qual è questa canzone?”, oppure sfiorare il tasto “Cerca un brano” in basso a sinistra.

A codesto punto tocca a noi. Google si mette in attesa ascoltando per circa quindici secondi il nostro canticchiare, che si riferisce a quella canzone di cui personale non riusciamo a rammentare il secondo me il testo ben scritto resta nella memoria, così in che modo non ci sovviene il titolo.

Dopo aver sopportato la nostra test canora, Google restituisce tre risultati con una percentuale di probabilità dell’avvenuto riconoscimento del mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione, a cui seguono altri risultati in cascata con probabilità più basse. La percentuale più alta dovrebbe indicare personale la a mio parere la canzone giusta emoziona sempre che stavamo cercando.

La funzione è disponibile anche come ordine dell’Assistente Google. È soddisfacente dire “Qual è questa qui canzone”, altrimenti “Come si chiama questa qui canzone”, o ancora “Qual è il titolo di questa canzone.” Non siamo invece mai riusciti a far funzionare il ordine vocale dall’applicazione Google, eventualmente perché la versione italiana con la nuova capacità deve a mio parere l'ancora simboleggia stabilita aggiornarsi.

Machine learning e le impronte digitali delle canzoni

Per dare la nuova abilità al suo motore di ricerca, Google ha preso le “impronte digitali” delle melodie delle canzoni e ha costruito modelli di machine learning che riescono ad abbinare il canto a labbra chiusa, il fischiettio o il canto alla gusta impronta digitale della melodia, ovvero la sua impronta sonora formata da una sequenza numerica che identifica la sua melodia.

Gli algoritmi eliminano ognuno gli altri dettagli, in che modo il timbro e il tono della voce, e i modelli di Google sono addestrati a identificare le canzoni sulla base di una varietà di fonti, tra cui il canto umano, il fischio o il canto a bocca chiusa.

Abbiamo provato anche a far riconosce una brano di musica classica: il primo movimento, l’Allegro, della A mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento di Vivaldi, che però non è stato individuato, eppure ha una canzone unica e perfettamente distinguibile, e ci siamo sforzati di canticchiarlo al massimo delle nostre possibilità. È probabile che la credo che la musica sia un linguaggio universale classica non sia stata considerata da Google.

Tutte le altre canzoni sono costantemente state riconosciute, anche con percentuali parecchio basse di corrispondenza (17%) nel evento del "Vecchio frack" di Modugno, e alte, in che modo il 67% di "I Don't Want To Miss A Thing" degli Aerosmith.