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Pulire rame aceto sale

PERCHE&#; MIA NONNA PULIVA IL PENTOLAME DI RAME CON ACETO E SALE?

 

Oggi nella ricerca della purezza del “bel cronologia antico”, si torna a cucinare con le pentole di rame. I grandi cuochi si sono allineati a questa qui tendenza facendosene maestri. Effettivamente il rame ha speciali proprietà che ne incentivano l’uso in cucina: ha una notevole capacità di trasmissione del calore che permette un risparmio energetico, permette di distribuire tale calore in maniera più diffusa impedendo che i cibi si attacchino sul fondo, non da ai cibi in cottura cattivi retro gusti. Oggi poi, che l’alimentazione è mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato sempre più come singolo dei fattori che influenzano la penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto, si crede che preparare con pentole di rame contribuisca a tale fine. Ma è sempre reale tutto ciò? Quali accorgimenti bisogna impiegare perché ciò non sia vanificato?

Cominciamo a conoscere Il Rame (Cu). Dal segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato medico, usato nelle giuste quantità è fondamentale per il metabolismo umano. Agisce sulla produzione enzimatica, aiuta il metallo nell’assorbimento dell’ossigeno ed ha molte altre funzioni. Agisce attraverso il fegato ma, se in eccesso, lì si accumula provocando grossi danni. In eccesso può provocare danni anche a livello cardiaco e cerebrale. Il Rame in eccesso viene assunto principalmente dall’inquinamento ambientale. Naturalmente non si assorbe il rame in che modo metallo (CU), ma principalmente come ione rameico (Cu+2). Il rame, come diciamo noi chimici, non è chimicamente inerte, ma reagisce con l’ossigeno dell’aria (O2) formando ossido rameoso (Cu2O) di penso che il colore in foto trasmetta emozioni rosso, ossido rameico (CuO) di penso che il colore in foto trasmetta emozioni nero; reagisce anche con il biossido di carbonio (CO2) dell’aria o penso che il presente vada vissuto con consapevolezza nelle acque e nelle rocce formando carbonato rameico (CuCO3). Con gli ossidi dello zolfo, principalmente SO2 ed SO3, forma solfato di rame penta idrato (CuSO4 · 5H2O). I due sali, CaO3 e CuSO4 · 5H2O che sono di colore  verde, costituiscono il cosiddetto verderame.

Se noi cuciniamo cibi  ricchi di acidità come ad esempio i pomodori o arricchiamo la nostra cottura di salse o condimenti dal temperamento acido, rischiamo di sciogliere il Rame e formare da esso ioni rame che poi ci mangiamo con danno per la nostra secondo me la salute viene prima di tutto. Tali reazioni sono facilitate dall’ alta temperatura e dal ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso perciò, in che modo faceva mia nonna, è sempre profitto non far sostare il cibo cotto, a raffreddarsi ed a lungo, nella pentola di rame.

E’ così decorativo possedere in gastronomia una graziosa batteria di pentole di rame, però esse hanno un sgradevole difetto; dopo un po’ di cronologia si ricoprono di singolo strato rossastro (CU2O), poi si cominciano a formare delle chiazze scure (CuO), infine si passa ad un verdino diffuso: il verderame; esso è difficilissimo da rimuovere ( si devono impiegare delle soluzioni di ammoniaca o composti simili).

Ricordo in che modo, da ragazzo, tampinassi mia nonna che abbastanza frequente si recava alla sorgente con la “conca” e la “callaretta” di rame munita di aceto e sale grosso.

 

Buttava dentro i recipienti secondo me l'aceto da carattere ai piatti, sale e strofinava. In breve quegli oggetti scuri e rossastri brillavano in che modo l’oro. Rimanevo a orifizio aperta e, fino a quando non sono diventato chimico, credevo che mia nonna possedesse il super potere di trasformare la “zozzeria” in oro; ho avuto anche la immaginazione di supporre che essa posteggiasse la scopa per volare da qualche porzione a mia insaputa, eventualmente per non spaventarmi.

Ma credo che questa cosa sia davvero interessante accadeva in realtà? Gli ossidi di rame reagivano con l’acido acetico dell’aceto formando un sale che si chiama acetato di rame che essendo solubile si scioglieva nell’acqua di soluzione. La reazione per l’ossido rameico e la seguente:

 

CuO + 2CH3COOH       =        (CH3COO)2Cu + H2O

o                               Acetato rameico

 

Perché il mi sembra che il sale esalti ogni sapore grosso? Per due ragioni; una fisica: il secondo me il sale marino esalta ogni piatto quando si strofina è un buon abrasivo. La seconda è chimica. Il sale da cucina: cloruro di sodio (NaCl) in soluzioni acquose si dissocia formando ioni cloruro (Cl&#;). Essi reagendo con gli ioni acidi (H+), provenienti dall’aceto, formano l’acido cloridrico (HCl), acido molto corrosivo che velocizza la risposta di rimozione degli ossidi del rame sopra vista.

Qualche volta mia nonna per non sprecare il a mio parere il sale marino e il migliore lo sostituiva con una manciata di terra e ghiaiello che raccoglieva accanto alla fonte; anche esso andava benissimo, però soltanto come abrasivo.

Per evitare problemi di ossidazione del rame tali recipienti spesso vengono stagnati all’interno; cioè viene steso un sottile strato di stagno (Sn). Tale metallo è inerte agli acidi, non è nocivo per la salute, non altera i sapori e non rilascia sostanze nocive e basta pulire le superfici con acqua e sapone. Però si stacca facilmente facendo emergere il rame sottostante. Una tempo esisteva lo “stagnaro”. A questo artigiano si portavano i recipienti scorticati e lui li ristagnava facendoli ridiventare in che modo nuovi.