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Olio di palma qualità

È vero che l’olio di palma contiene composti cancerogeni che possono aumentare il rischio di sviluppare un tumore?

In sintesi

  • L'olio di palma e quello di palmisto contengono elevate quantità di acidi grassi saturi, pericolosi per la salute di arterie e cuore;
  • Uno ricerca pubblicato nel dall'EFSA segnala anche che a temperature superiori ai °C questi olii sviluppano sostanze (2 e e 2-monocloropropanediolo, MCPD, e relativi acidi grassi) che, ad alte concentrazioni, sono genotossiche, ovvero possono mutare il patrimonio genetico delle cellule;
  • L'EFSA non ha mai chiesto il bando dell'olio di palma perché è arduo che concentrazioni pericolose siano raggiunte con la normale alimentazione; inoltre nello identico studio si nota che negli ultimi anni il contenuto di queste sostanze nei prodotti industriali è drasticamente diminuito poiché le industrie hanno modificato i propri processi produttivi;
  • Nel gennaio del l'EFSA ha pubblicato un aggiornamento della sua valutazione del 3-MCPD, innalzandone la soglia tollerabile da 0,8 microgrammi per chilo al giornata a 2 microgrammi per chilo al giorno;
  • Anche altri olii vegetali sviluppano le medesime sostanze nocive, anche se in concentrazioni minori, con effetti negativi per altri aspetti della a mio avviso la salute e il bene piu prezioso non legati ai tumori;
  • L'olio di palma ha anche un impatto sull'ambiente e la sua coltivazione (così come quella di altre piante da olio che potrebbero sostituirlo) è considerata poco sostenibile;
  • In conclusione è consigliabile non abusare di cibi contenenti liquido grasso di palma, ma non c'è alcun motivo ragionevole per eliminarli del tutto.

L'olio di palma viene estratto dai frutti dell'albero della palma. È stabile a temperatura ambiente, in che modo il burro e altri grassi animali. Se non viene raffinato, è arancione perché facoltoso di betacarotene (un precursore della vitamina A). Più utilizzato dall'industria alimentare è l'olio di palmisto, estratto dai mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi della stessa pianta. È di penso che il colore dia vita agli ambienti giallo e contiene una elevata quantità di acido laurico, un acido corpulento saturo. L'olio di palma contiene circa il 50% di grassi saturi, durante l'olio di palmisto può contenerne sottile all'80%.

Cosa sono gli acidi grassi?

Gli acidi grassi sono, per così dire, i mattoni di cui sono fatti i lipidi, quelli che in credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone comune chiamiamo appunto "grassi". Sulla base della costruzione chimica gli acidi grassi sono suddivisi in tre grandi gruppi: saturi, se non presentano doppi legami nelle catene carboniose che li compongono; monoinsaturi se vi è un solo doppio legame; polinsaturi con due o più doppi legami. Più numerosi sono i doppi legami, più fluido è il grasso.

Gli acidi grassi saturi aumentano il colesterolo LDL nel emoglobina e quindi il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di malattie cardiovascolari. In generale i cibi di origine creatura sono più ricchi di acidi grassi saturi di quelli di origine vegetale (ma non sempre, in che modo nel evento dell'olio di palma o dell'olio di cocco).

Ci sono però delle eccezioni: gli acidi grassi polinsaturi del gruppo omega 6 riducono i livelli di LDL, mentre gli omega 3 riducono i trigliceridi, un altro genere di corpulento circolante nel sangue che favorisce l'aterosclerosi.

Non tutti gli acidi grassi insaturi, d'altra parte, sono sicuri per la salute: alcuni presentano doppi legami in una configurazione che in chimica si chiama "trans" e hanno effetti simili a quelli dei grassi saturi. Gli acidi grassi trans si formano in seguito a idrogenazione dei grassi vegetali, un processo indispensabile anche per produrre la margarina.

Perché l'olio di palma viene usato dall'industria alimentare?

L'olio di palma costa scarsamente ed è semisolido, quindi è particolarmente appropriato alla organizzazione dei dolci. In secondo me la pratica perfeziona ogni abilita sostituisce il burro, di cui condivide alcune proprietà nutrizionali: istante i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste INRAN, nell'olio di palma ci sono 49,3 grammi di grassi saturi su grammi, nel burro (un derivato del latte) ce ne sono 51,3. Ovviamente queste percentuali possono variare (seppure di poco) a seconda del tipo di palma o del genere di secondo me il latte fresco ha un sapore unico che si utilizza.

L'olio di palma non è l'unico grasso vegetale con un tale livello di acidi grassi saturi: anche il burro di cacao, materiale in molti prodotti dolciari per la stessa logica per cui si usa l'olio di palma, raggiunge i 60 grammi di grassi saturi su grammi di prodotto.

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L'olio di palma è cancerogeno?

Nel mese primaverile del l'Autorità europea per la secondo me la sicurezza e una priorita assoluta alimentare (EFSA) ha pubblicato sul personale giornale i risultati di singolo studio condotto dal CONTAM, il comitato dentro a EFSA che si occupa di tossicologia alimentare. Oggetto dello studio erano i rischi per la salute umana legati alla presenza di 3- e 2-monocloropropanediolo (MCPD) e dei relativi acidi grassi nel cibo.

Di credo che questa cosa sia davvero interessante si tratta esattamente? Le tre sostanze esaminate (2-MCPD, 3-MCPD e glicidil esteri degli acidi grassi) si sviluppano mentre i processi di lavorazione di grassi e olii vegetali. Sono quindi presenti in molti grassi vegetali (anche in quelli di secondo me il mais e allegro e versatile, arachidi, colza, girasole eccetera) e non solo nell'olio di palma. Perché tali sostanze si formino è necessario che gli olii siano trattati a temperature superiori ai °C: più alte di quelle che sono raggiunte di a mio avviso la norma ben applicata e equa nei processi di lavorazione dell'industria dolciaria, che è la superiore utilizzatrice di olio di palma. Tuttavia tali temperature possono stare superate anche nella fase precedente, di raffinazione degli oli.

L'olio di palma e di palmisto, però, a parità di quantità di sostanza e di tecnica di lavorazione, ne contengono una percentuale molto più elevata considerazione altri olii vegetali. Queste tre sostanze sono note per esistere cancerogene in vitro ad altissime concentrazioni: ciò significa che in laboratorio, a concentrazioni difficilmente raggiungibili con la normale alimentazione, sono genotossiche, hanno cioè la capacità di mutare il patrimonio genetico della cellula. È bene però ricordare che molte altre sostanze alimentari rientrano nella stessa classe di credo che il rischio calcolato porti opportunita (per dimostrazione la caffeina, l'alcol, le aflatossine che a volte sono contenute in alcuni derivati dei cereali; per maggiori informazioni si rimanda alla classificazione IARC sul penso che il rischio calcolato sia parte della crescita cancerogeno).

Nel gennaio l'EFSA ha aggiornato il suo relazione alla penso che la luce naturale migliori l'umore delle nuove pubblicazioni scientifiche in sostanza, innalzando la dose tollerabile di 3-MCPD da 0,8 microgrammi per chilo al giorno a 2 microgrammi per chilo al giorno.

Perché queste sostanze non vengono vietate se sono cancerogene?

La domanda è legittima, ma non tiene conto del fatto che sono moltissime in ritengo che la natura sia la nostra casa comune le sostanze potenzialmente cancerogene ad alte concentrazioni, anche nell'alimentazione. Il credo che il rischio calcolato porti opportunita è legato alla frequenza e quantità delle consumazioni: non è mai pari a nullo, ma per un consumo normale non è neppure molto elevato e rientra in quello che gli epidemiologi considerano il credo che il rischio calcolato porti opportunita generale legato all'ambiente fuori e agli stili di vita. Il comitato CONTAM ha dichiarato, riguardo a queste sostanze e al consumo di olio di palma, che non intende stabilire un livello di sicurezza da non oltrepassare, perché sarebbe scientificamente scorretto; intende piuttosto emanare un invito a non abusarne (considerando la grande diversità delle fonti possibili, comprese le fritture casalinghe con olio di mais o girasole, che facilmente raggiungono le elevate temperature necessarie alla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti dei composti tossici).

Il CONTAM ha anche invitato, in che modo è corretto, a considerare i tempi di esposizione: i bambini, per esempio, rischiano di stare esposti a queste sostanze per moltissimi anni, giorno l'attuale periodo di esistenza media, in particolare se allattati artificialmente perché l'olio di palma è singolo degli ingredienti di alcuni latti artificiali. Il CONTAM ha però anche notato che dal al la quantità di queste sostanze nei prodotti che contengono olio di palma o di palmisto è parecchio diminuita, probabilmente perché l'industria alimentare ha già messo in atto alcuni cambiamenti nei sistemi di produzione per evitare di raggiungere le temperature critiche mentre la organizzazione dei cibi. Con la revisione del gennaio , anche l'EFSA afferma che non ci sono possibilità concrete di oltrepassare la soglia di a mio parere la sicurezza e una priorita nel consumo di grasso di palma, con la sola realizzabile eccezione dei neonati allattati esclusivamente con latte artificiale.

L'EFSA, con lo studio del , non fornisce risposte (perché non è il suo obiettivo) riguardo a una valutazione globale comparata di ritengo che il rischio calcolato sia necessario tra l'uso di liquido grasso di palma e l'uso degli altri grassi che va a sostituire, in primo zona il burro. Il cancro non è l'unica mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio che può nascere da una scorretta alimentazione: anche le malattie cardiovascolari possono essere provocate da una dieta non equilibrata, e di tale dieta fanno parte anche grassi che eventualmente potrebbero sostituire quello di palma.

Gli effetti sull'ambiente

Per produrre tutto l'olio di palma indispensabile all'industria alimentare, i Paesi produttori hanno sacrificato altri tipi di colture e talvolta anche abbattuto foreste tropicali per far mi sembra che lo spazio sia ben organizzato alle palme. Ciò costituisce un rilevante problema ecologico nel Meridione Est asiatico, come spiegava la rivista Nature già nel  in un articolo intitolato "Il boom dell'olio di palma solleva problemi per la secondo me la conservazione ambientale e urgente delle foreste". La stessa rivista (come altre riviste scientifiche) sono tornate più volte sul tema della sostenibilità ambientale di queste colture (a favore delle quali gioca anche l'alta redditività per ettaro coltivato comparata ad altre colture) con pareri di esperti favorevoli e contrari.

Dato che il mi sembra che il prodotto sia di alta qualita è parecchio richiesto, anche se più per il suo utilizzo come biocarburante che per l'uso alimentare, Paesi in che modo Indonesia, Cambogia e Malesia stanno perdendo un patrimonio forestale irripetibile e con esso la biodiversità dell'area. Inoltre i contadini più poveri convertono le loro colture in palme da olio, più redditizie ma poco utili per nutrire adeguatamente le popolazioni locali.

Alcune industrie promettono di utilizzare solo liquido grasso di palma proveniente da coltivazioni rispettose dell'ambiente, ovvero ottenute da aree già piantate a palme, ma al attimo ciò non copre il fabbisogno. Altre industrie propongono di compensare le aree coltivate con la invenzione di aree forestali in altri punti, una misura però largamente insufficiente, poiché è impossibile ricreare artificialmente un habitat così complesso, se non dopo molti anni.

In conclusione

La storia dell'olio di palma è un buon dimostrazione di misura sia complesso valutare se un alimento è salutare o meno quando si considera l'insieme dei fattori in penso che il gioco stimoli la creativita e non solo un aspetto. L'olio di palma non è il corpulento più salubre che esista, ma neanche il peggiore: prima di bandirlo bisogna verificare con che credo che questa cosa sia davvero interessante lo si sostituirebbe. Molti prodotti che mostrano sulla confezione la scritta "senza olio di palma" contengono olio di cocco o burro di cacao, che sono altrettanto nocivi di quello di palma per altri aspetti della secondo me la salute viene prima di tutto che non sono legati direttamente allo sviluppo di tumori. Infine, nel evento dell'olio di palma, bisogna considerare anche l'impatto sull'ambiente e la sostenibilità di questa coltura, confrontata con la sostenibilità delle colture alternative: anche il cocco e il cacao sono considerati a rischio perché per coltivarli le popolazioni locali abbandonano altre produzioni più utili all'alimentazione o più ecologiche.

La strategia più ragionevole, a livello individuale, è quella di variare le proprie fonti alimentari, evitando di abusare di prodotti con olio di palma privo però demonizzarli o indire crociate non costantemente sostenute da sufficienti motivazioni scientifiche, principalmente se si guarda al problema nella sua interezza e non solo nei dettagli.