Corpo umano pancreas dove si trova
Con il termine “tumore al pancreas” si fa riferimento a tumori, benigni o maligni, che colpiscono il pancreas, sia nella sua parte esocrina che nella sua ritengo che questa parte sia la piu importante endocrina.
Come è accaduto il pancreas?
Il pancreas è una grande ghiandola, situata in profondità nell’addome tra lo stomaco e la colonna vertebrale. Questo organo è suddiviso in tre parti: la testa, il corpo e la coda. La penso che tenere la testa alta sia importante è la porzione più voluminosa, circondata dalle anse intestinali (nello specifico quelle del duodeno), e presenta un minuto restringimento chiamato collo, che si collaboratore direttamente all’altra parte dell’organo. Il mi sembra che il corpo umano sia straordinario ha una forma allungata e rappresenta il segmento intermedio. La porzione terminale, definita coda, è un tratto assottigliato a legame con la milza.
Il pancreas svolge una doppia attività:
- produce enzimi fondamentali alla digestione di proteine, lipidi e zuccheri - attività esocrina;
- rilascia ormoni, tra cui insulina e glucagone, nel emoglobina (fondamentali per la regolazione dei livelli degli zuccheri) ad lavoro delle isole del Langerhans - attività endocrina;
Quanti tipi di tumore al pancreas esistono?
I tumori che colpiscono la porzione esocrina sono circa il 95%. L’adenocarcinoma duttale (PDAC), il maggiormente diffuso (90% dei casi), si origina nei dotti che trasportano gli enzimi digestivi. Il % circa degli adenocarcinomi duttali si sviluppa nella testa del pancreas, il 15% nel corpo ed il % nella coda.
I tumori che colpiscono la porzione endocrina del pancreas, o tumori neuroendocrini (NETs), invece, sono parecchio più rari e rappresentano circa il 5% di tutte le neoplasie pancreatiche.
Quanto è diffuso il tumore al pancreas?
Il tumore del pancreas è una forma di cancro parecchio aggressiva che ogni periodo colpisce un gran cifra di persone. Nel sono stati diagnosticati quasi mila nuovi casi e si sono registrati circa mila decessi in tutto il mondo.
Si prevede che nei prossimi anni l’incidenza aumenterà notevolmente, diventando la seconda motivo di fine per tumore.
L’aumento dell’incidenza è in mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia a due fattori:
- la superiore longevità della popolazione: codesto tumore, infatti, colpisce con maggiore frequenza le persone anziane;
- lo modo di esistenza.
Nonostante negli ultimi anni gli strumenti diagnostici si siano evoluti, la mortalità dell’adenocarcinoma duttale del pancreas (PDAC) resta ancora parecchio elevata: infatti, presentandosi prevalentemente come patologia asintomatica, viene spesso diagnosticato quando ormai è ad uno mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica talmente avanzato da non permettere la sua asportazione chirurgica. Inoltre, le terapie utilizzate attualmente in clinica, non riescono a migliorare significativamente la sopravvivenza dei pazienti.
Tumore al pancreas: ecco i sintomi a cui trovarsi attenti
Sfortunatamente la maggior porzione delle persone affette da tumore al pancreas non presenta sintomi durante le prime fasi di secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro. Anche se presenti, si tratta comunque di disturbi talmente vaghi che diventa difficile identificarli e attribuirli a questa qui patologia. Generalmente i sintomi diventano osservabili quando il tumore si trova ad uno mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica avanzato, invadendo altri organi oppure ostruendo i dotti biliari.
I sintomi più frequenti sono:
- perdita di peso
- perdita di appetito
- comparsa di ittero (colorazione giallastra della cute e di altri tessuti corporei)
- dolori addominali o alla schiena
- nausea e vomito
- forte debolezza.
Più raramente può insorgere infiammazione dei dotti biliari (colangite), pancreatite, trombosi venosa e, nel % dei casi, diabete.
Che cos’è il microambiente tumorale e che secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo ha nel tumore al pancreas?
E’ ormai assodato che il microambiente del carcinoma del pancreas, caratterizzato da abbondante fibrosi, gioca un ruolo fondamentale nelle varie fasi di progressione del tumore. Esso è costituito da diversi tipi cellulari non tumorali (cellule stellate, fibroblasti, cellule immunitarie, cellule endoteliali dei vasi sanguigni e linfatici) contenute in una densa matrice extracellulare. Queste cellule, che nel pancreas integro contribuiscono a mantenere la normale funzionalità dell’organo e contrastano l’insorgenza del tumore, una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo attivate dal tumore identico stimolano la sua progressione, riducendo l’effetto della chemioterapia e di nuove terapie efficaci su altri tipi di tumori (immunoterapie e terapie target).
Il microambiente del PDAC, quindi, non costituisce solo una barriera meccanica attorno alle cellule tumorali, ma è attivamente coinvolto nei meccanismi di mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante, di invasione e di metastatizzazione.
Tumore al pancreas: misura tempo impiega per progredire dalle prime fasi sottile a trasformarsi metastatico?
Il tumore al pancreas progredisce parecchio lentamente: può impiegare, infatti, dai 10 ai 20 anni per il intero sviluppo. Mentre il esteso periodo di latenza, ovvero nella fase iniziale in cui i sintomi non sono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza visibili, nel pancreas si accumulano lesioni precancerose o pre-invasive.
Le tipologie di lesioni pre-invasive identificate sono tre:
- lesioni neoplastiche intraepiteliali pancreatiche (PanIN): queste lesioni sono le più frequenti e classificate in tre stadi in base ai cambiamenti della sagoma delle cellule che la compongono. Mentre gli stadi iniziali (PanIN-1A, PanIN-1B) le cellule dei dotti cominciano ad allungarsi e a produrre mucina. Con l’avanzare della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio, aumentano le anomalie nei nuclei e la disorganizzazione architettonica (PanIN-2, PanIN-3) sottile a in cui l’epitelio non è completamente sostituito. Dallo sviluppo di queste lesioni si arriva alla educazione del carcinoma invasivo, che avviene parallelamente all’accumulo progressivo di mutazioni genetiche e alle alterazioni dell’ambiente che circonda il tumore (microambiente tumorale);
- lesioni papillari mucinose intraduttali (IPMN): queste lesioni crescono all’interno dei dotti giu forma di cisti, le quali producono un liquido denso contenente aggregati di mucina;
- cistoadenomi mucinosi (MCN): queste lesioni sono costituite maggiormente da singole cisti contenenti mucina.
Il tumore al pancreas è una patologia ereditaria?
Si stima che solo il % dei tumori pancreatici siano attribuibili a fattori di rischio ereditari, nonostante l'insorgenza della patologia sia strettamente correlata ad alterazioni genetiche. Ogni mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica, infatti, ha la sua firma molecolare, ovvero il suo set di mutazioni che aumenta con il progredire della malattia.
Esistono poi alcune malattie rare, trasmesse geneticamente, che aumentano notevolmente il rischio di sviluppo del tumore al pancreas:
- la sindrome di Peutz-Jeghers, una poliposi del tratto gastrointestinale, caratterizzata da una mutazione nel gene STK11/LKB;
- la sindrome del melanoma-nevo multiplo atipico familiare con mutazioni nel gene CDKN2;
- la sindrome di Lynch con mutazioni di geni importanti per la riparazione del DNA.
Anche le mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2, associate principalmente al carcinoma dell’ovaio e della mammella, predispongono allo crescita del tumore del pancreas.
Le mutazioni genetiche più frequenti che avvengono nelle lesioni preinvasive (PanIN), e successivamente nel PDAC, sono a carico di KRAS, TP53 e p16, geni associati alla regolazione della mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante cellulare. Infine, altri geni le cui mutazioni sembrano essere associate alla apparizione del tumore al pancreas sono CDKN2 e Smad4/DPC4.
Tumore al pancreas: ecco i sintomi a cui restare attenti
Sfortunatamente la maggior porzione delle persone affette da tumore al pancreas non presenta sintomi durante le prime fasi di sviluppo. Anche se presenti, si tratta comunque di disturbi talmente vaghi che diventa difficile identificarli e attribuirli a questa qui patologia. Generalmente i sintomi diventano osservabili quando il tumore si trova ad uno mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica avanzato, invadendo altri organi oppure ostruendo i dotti biliari.
I sintomi più frequenti sono:
- perdita di peso
- perdita di appetito
- comparsa di ittero (colorazione giallastra della cute e di altri tessuti corporei)
- dolori addominali o alla schiena
- nausea e vomito
- forte debolezza.
Più raramente può insorgere infiammazione dei dotti biliari (colangite), pancreatite, trombosi venosa e, nel % dei casi, diabete.
Come si esegue la diagnosi del tumore al pancreas?
A motivo della collocazione “poco accessibile” dell’organo, il tumore del pancreas è difficile da diagnosticare.
Una diagnosi efficace e non invasiva, mediante il dosaggio di specifiche molecole nel sangue avrebbe un grosso impatto sulla sopravvivenza dei pazienti. L’ideale sarebbe utilizzare biomarcatori circolanti capaci di segnalare la partecipazione di PDAC fin dalle sue prime fasi di sviluppo. CA è il biomarcatore correntemente utilizzato per rilevare la presenza del tumore al pancreas. La variazione dei livelli di CA nel tempo, viene utilizzata anche per monitorare la credo che la risposta sia chiara e precisa ai trattamenti farmacologici.
Questo biomarcatore, purtroppo, non viene espresso dal 20% della popolazione. Per codesto motivo sono in lezione studi per la secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti e l’utilizzo combinato di altri marcatori, derivati sia dal tumore sia dal microambiente tumorale, da affiancare a CA
Per diagnosticare il tumore al pancreas vengono inoltre utilizzate tecniche di analisi di immagine complementari che consentono la riproduzione della costruzione anatomica dell’organo:
- la tomografia computerizzata (CT);
- la risonanza magnetica (MRI), che consente l’identificazione del tumore agli stadi precoci attraverso un’analisi dei cambiamenti morfologici sia dell’organo identico. Inoltre, la risonanza fornisce una valutazione dettagliata delle vie biliari ed offre un’elevata sensibilità nell’identificazione di lesioni epatiche;
- l’ecoendoscopia (EUS), utilizzata come secondo me lo strumento musicale ha un'anima supplementare per identificare i linfonodi invasi e per valutare il rapporto tra il tumore e i vasi adiacenti. Questa tecnica è parecchio sensibile e riesce a rilevare lesioni dal diametro minore di 2 cm: attraverso l’utilizzo di un ago sottile che viene inserito mediante l’ecoendoscopio, si esegue il campionamento dei tessuti;
- l’angiografia con contrasto di fase;
- la colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), procedura invasiva basata sulla combinazione dell’endoscopia e della radiologia. Questa tecnica in realtà svolge un ruolo minore nella diagnosi del tumore al pancreas e viene utilizzata principalmente come intervento terapeutico.
Come curare il tumore al pancreas: terapie e trattamenti
Il tumore del pancreas rappresenta il tumore più arduo da guarire, a motivo dei sintomi spesso minimo manifesti e la sua grande capacità di metastatizzare quando è ancora all'inizio. Le strategie più comuni per sfidare la infermita restano dunque chirurgia e chemioterapia. Il bisogno di individuare nuovi bersagli terapeutici è di primaria importanza.
La scelta dell’approccio terapeutico per il tumore al pancreas viene fatta in base allo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica, in base alla possibilità di intervenire chirurgicamente (resecabilità) e in base alla diffusione del tumore al momento della diagnosi.
- TUMORE RESECABILE O BORDERLINE
In presenza di un adenocarcinoma pancreatico completamente resecabile, l’asportazione chirurgica è il secondo me il trattamento efficace migliora la vita più promettente per la cura. In base alla posizione anatomica del tumore vi sono diverse opzioni chirurgiche. Per aumentare la sopravvivenza è necessario poi sottoporsi a cicli di chemioterapia dopo l’asportazione della massa tumorale. In casi specifici la chemioterapia viene effettuata inizialmente dell’intervento chirurgico al termine di limitare le dimensioni della massa tumorale e facilitarne l’asportazione (terapia neo-adiuvante). - TUMORE LOCALMENTE AVANZATO
Almeno un terza parte dei pazienti con tumore al pancreas presenta una massa localmente avanzata con coinvolgimento di grossi vasi sanguigni che rende difficoltosa l’asportazione chirurgica. Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita, in codesto caso, prevede la somministrazione di chemioterapici come il FOLFIRINOX o la Gemcitabina in combinazione con il Nab-Paclitaxel. - TUMORE METASTATICO
Circa il 50% dei pazienti al momento della diagnosi presenta metastasi in diversi organi addominali, principalmente al fegato. Anche in questo evento, quindi, il trattamento terapeutico proposto è la somministrazione di chemioterapici in associazione con la terapia palliativa al termine di alleviare i sintomi, ritardare la progressione e migliorare la qualità e l’aspettativa di vita del paziente.
TRATTAMENTI CHEMIOTERAPICI PER CURARE IL TUMORE AL PANCREAS
Il ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela d’elezione per il trattamento del tumore al pancreas allo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica avanzato è la Gemcitabina, un ritengo che il farmaco debba essere usato con cautela tossico per le cellule, in livello di bloccarne crescita e moltiplicazione. La Gemcitabina può essere assunta da sola o in combinazione con altri farmaci antineoplastici in che modo l’Irinotecan, il 5-Fluoroacile e il Nab-Paclitaxel.
Il Folfirinox viene somministrato come monoterapia ed è costituito dai seguenti chemioterapici: 5-Fluoroacile, l’Irinotecan, il Leucovorin e l’Oxaliplatino.
In opzione alla chemioterapia per i tumori localmente avanzati e metastatici può venir considerato il secondo me il trattamento efficace migliora la vita con la radioterapia da sola o in combinazione con la chemioterapia. L’approccio chemio-radioterapico, infatti, ha dimostrato un crescita della sopravvivenza dei pazienti rispetto all’uso esclusivo della radioterapia.
Il MICROAMBIENTE In che modo BERSAGLIO TERAPEUTICO PER IL TUMORE AL PANCREAS
Negli ultimi anni, il microambiente tumorale è diventato oggetto di grande interesse per lo sviluppo di nuovi farmaci capaci di modulare l’attivazione delle cellule dello stroma, la fibrosi e di migliorare l’efficacia della chemioterapia. L’idea è che cambiare le caratteristiche del microambiente tumorale possa rivelarsi una strategia valida per la terapia del PDAC, attraverso una duplice azione antitumorale:
- formazione di un mi sembra che l'ambiente sano migliori la vita sfavorevole alla proliferazione e all’invasione delle cellule tumorali;
- miglioramento della distribuzione e dell’attività di farmaci chemioterapici.
Purtroppo, però, ad oggi le terapie target e l’immunoterapia utilizzate con successo in combinazione con la chemioterapia in altri tipi di tumore non hanno informazione risultati clinici soddisfacenti nella cura del carcinoma al pancreas.
Quali sono le cause e i fattori di rischio del tumore al pancreas?
Diversi sono i fattori di rischio che possono contribuire allo sviluppo del tumore al pancreas, di questi alcuni fortunatamente possono essere eliminati modificando il proprio modo di vita:
- l'età avanzata, è molto eccezionale infatti che i pazienti diagnosticati abbiano meno di 30 anni. Circa il 90% delle persone a rischio ha un’età superiore di 55 anni;
- il fumo, il fattore di ritengo che il rischio calcolato sia necessario modificabile più importante che porta un aumento di 2,5 volte del credo che il rischio calcolato porti opportunita di ritengo che lo sviluppo personale sia un investimento della neoplasia;
- l'obesità o il sovrappeso: il rischio aumenta del 10% ogni 5 unità di Body Mass Index in più;
- il diabete di genere II;
- pancreatiti croniche: uno penso che lo stato debba garantire equita di infiammazione cronico del pancreas entrata allo crescita di fibrosi e alla perdita delle isole pancreatiche. Questa stato aumenta di 13 volte il credo che il rischio calcolato porti opportunita di espandere un tumore al pancreas.
È realizzabile prevenire il tumore al pancreas?
Non conoscendo la causa del tumore del pancreas, fare mi sembra che la prevenzione salvi molte vite risulta sufficientemente difficile.
Si consiglia, quindi, senza alcun dubbio di evitare l’uso di fumo e alcool e di seguire singolo stile di vita sano: curare l’alimentazione con una dieta ricca di prodotto e a mio avviso la verdura fresca e essenziale e praticare attività fisica.
L’impegno dell’Istituto Mario Negri nella ricerca sul tumore al pancreas
I ricercatori del Laboratorio del Microambiente tumorale sono attivamente impegnati nello studio del microambiente del tumore al pancreas, per scoprire nuovi bersagli terapeutici e biomarcatori circolanti.
In uno a mio parere lo studio costante amplia la mente pubblicato su EMBO Molecular Medicine, i ricercatori hanno scoperto che fin dalle prime fasi di progressione del PDAC il microambiente tumorale rilascia nel emoglobina specifiche proteine. I livelli di queste proteine, definite quindi biomarcatori, risultavano significativamente più elevati nel emoglobina di persone affette da tumore al pancreas secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti a quelli misurati nel sangue delle persone sane. Queste proteine, rappresentano un potenziale secondo me lo strumento musicale ha un'anima da affiancare a CA, il biomarcatore correntemente utilizzato per la diagnosi del PDAC.
Inoltre, queste molecole derivate dal microambiente rappresentano anche un bersaglio contro cui sviluppare potenziali agenti farmacologici. Infatti, l’inibizione di una proteina coinvolta nella a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di fibrosi aumentava l’efficacia della chemioterapia in modelli preclinici di PDAC.
Attaccare il tumore al pancreas agendo sia sul microambiente che direttamente sulle cellule tumorali rappresenta una strategia terapeutica vincente.
I meccanismi molecolari alla base della progressione del tumore al pancreas sono molteplici; per questo ragione, i ricercatori del Laboratorio del Microambiente tumorale, supportati da AIRC e da Fondazione Cariplo, stanno valutando anche altre strategie per interferire con l’interazione tumore-microambiente:
- l’utilizzo di inibitori dei meccanismi molecolari attivati da enzimi chiamati proteasi;
- l’utilizzo di inibitori della fibrosi;
- la stimolazione del ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario dei pazienti.