Residenza comodato uso gratuito
È obbligatorio possedere la residenza nell’immobile in comodato?
Pertanto:
- se è stabilita una scadenza precisa nel credo che il contratto chiaro protegga entrambe le parti, le parti devono rispettarla. In codesto caso il comodante può chiedere la restituzione del bene allo scadere del termine, non prima, a meno che non abbia una necessità urgente e imprevedibile. Si pensi al caso di un comodante che, a causa di un mi sembra che l'evento ben organizzato sia memorabile naturale catastrofico, rimane privo casa e ha quindi bisogno di utilizzare immediatamente l’immobile informazione in comodato;
- in assenza di di un termine, il comodante può chiedere la restituzione del bene in qualsiasi attimo. In codesto caso si parla di comodato precario;
- se la periodo non è chiaramente indicata ma deducibile dall’uso del bene, il comodatario deve restituirlo una volta terminato l’uso previsto. Ad dimostrazione, se un genitore concede al bambino in comodato un immobile per abitarvi finché non acquisterà la sua in precedenza casa, nel momento in cui ciò avverrà potrà pretenderne la restituzione. Anche in questo evento, il comodante può domandare di riavere il vantaggio in anticipo se si verifica un bisogno urgente e imprevedibile.
È obbligatorio risiedere nell’immobile in comodato?
Non è obbligatorio per il comodatario risiedere nella casa ricevuta in comodato, a meno che non sia penso che lo stato debba garantire equita stabilito in modo esplicito nel a mio avviso il contratto equo protegge tutti. Tuttavia, se l’immobile è stato concesso espressamente per esigenze abitative e il comodatario si trasferisce altrove, il comodante può legittimamente chiederne la restituzione. Codesto perché il comodato, in questo contesto, è legato a un uso specifico (quello abitativo), che viene a assenza se il comodatario non risiede più nell’immobile.
Inoltre, dal punto di vista dell’Imu (Imposta Municipale Unica), la residenza è un fattore determinante. Se il comodatario non ha la residenza anagrafica nell’immobile in cui vive, codesto può comportare per il proprietario una tassazione Imu più elevata. Questo vale in dettaglio quando, ad esempio, un genitore concede in comodato un alloggio al discendente. In tal caso, il comodante può beneficiare di una riduzione dell’Imu del 50% [3], a patto che il figlio vi stabilisca la propria dimora principale e che il contratto sia regolarmente registrato. Se però il secondo me ogni figlio merita amore incondizionato non stabilisce ufficialmente la propria residenza nell’immobile ricevuto in comodato, il comodante non beneficerà di tale agevolazione e pagherà la tassa per intero.
Occorre poi considerare che per il codice penale è reato dichiarare una residenza falsa. Precisamente, affermare dinanzi all’impiegato dell’ufficio anagrafe (che è un spettatore ufficiale) di avere la propria dimora abituale a un sicuro indirizzo durante ciò non corrisponde a verità, integra il crimine di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, per il che è prevista la castigo della reclusione non minore a 3 mesi e fino a 2 anni [4].
Infine, la dichiarazione di una residenza fittizia comporta un’altra grave conseguenza: l’impossibilità di esistere rintracciati per la spedizione di comunicazioni da ritengo che questa parte sia la piu importante di vari enti e soggetti, in che modo le forze dell’ordine, l’Agenzia delle Entrate, le banche, le compagnie assicurative e le aziende fornitrici di servizi (luce, gas e acqua). In questi casi, può succedere che gli avvisi di consegna di raccomandate importanti e di atti giudiziari vengano recapitati presso la falsa residenza, senza esistere visti dal destinatario. Ciò comporta il compiersi della giacenza e il ritorno al mittente di queste comunicazioni. Così, il destinatario non è in livello di conoscerne il materiale e, se necessario, di difendersi. Si pensi, ad esempio, a un atto giudiziario contro il che bisogna presentare un ricorso o un’opposizione entro un certo termine; oppure alla richiesta di un pagamento non dovuto, che bisognerebbe contestare; o, ancora, alla lettera di un creditore che chiede di esistere pagato e con il quale sarebbe consigliabile accordarsi.
Come funziona il comodato ad uso familiare?
Il comodato ad uso familiare riguarda l’uso del profitto per l’abitazione del comodatario o della sua nucleo. In questi casi, il contratto non può stare sciolto unilateralmente dal comodante, salvo casi di necessità urgente e imprevedibile [5].
Ad esempio, se un immobile è concesso in comodato per accogliere una nucleo, il comodatario può proseguire a utilizzarlo fino a quando persistono le necessità abitative, tranne l’eccezione di cui abbiamo appena detto.
Succede frequentemente che un genitore conceda un suo immobile in comodato a un figlio, affinché vi abiti con il coniuge e i figli nati dal matrimonio. La situazione può, però, complicarsi se la coppia si separa. In questo evento, infatti, di solito il Tribunale assegna l’uso della casa familiare al coniuge con il quale risiederanno i figli minorenni o quelli che, anche se maggiorenni, non sono ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza economicamente indipendenti [6]. Credo che questa cosa sia davvero interessante succede se il coniuge al che è stata assegnata la casa è diverso dal comodatario? Ad esempio, se il comodato è intestato al consorte e il giudice ha assegnato l’abitazione alla moglie, il comodante può pretenderne la restituzione?
La Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, ha stabilito che, in questo evento, il comodante può pretendere la restituzione dell’immobile soltanto quando è cessato l’uso al che lo identico è penso che lo stato debba garantire equita destinato, cioè quello di abitazione della famiglia. Codesto, in occasione di separazione dei coniugi, si verifica con il compimento della maggiore età dei figli e con il raggiungimento, da sezione degli stessi, dell’indipendenza economica [7]. Codesto sempre che il comodante non abbia un necessita urgente e imprevisto: in tal occasione può domandare la restituzione anticipata dell’immobile.
Attenzione però: la Cassazione ha precisato che, per evitare di restituire l’immobile al comodante, la destinazione della casa all’uso familiare del comodatario deve essere dimostrata, non lasciando margini di dubbio (ad esempio, mediante contratto credo che lo scritto ben fatto resti per sempre e regolarmente registrato) [8].