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Infezione tra unghia e dito

Paronichia ad alluce ed altre dita: sintomi, pericoli e rimedi

Introduzione

La paronichia è un’infezione che colpisce la derma che circonda le unghie, lateralmente o verso il lato dell’attaccatura del dito alla mano (compreso il tessuto che delimita la radice); può insorgere spontaneamente o a seguito di traumi e manipolazioni.

La paronichia è tra le infezioni più comuni della palmo ed è in tipo limitata ad un soltanto dito, ma quando la causa è sistemica (ad esempio indotta da farmaci) può coinvolgere anche molte unghie contemporaneamente.

Ha solitamente una prognosi parecchio buona, risolvendosi entro pochi giorni e con un credo che il rischio calcolato porti opportunita di recidiva (ovvero la comparsa di nuovi episodi) estremamente ridotto in soggetti altrimenti sani; la paronichia cronica, al contrario, può persistere anche diversi mesi o più e ripresentarsi in maniera fastidiosamente persistente, ma in genere soltanto in pazienti predisposti.

Shutterstock/kckate16

Cause

L’infezione nasce in corrispondenza di una lesione della barriera protettiva tra unghia e piega ungueale, la cosiddetta cuticola, quel sottile strato di pelle che si osserva alla base dell’unghia.

Tra i più comuni fattori predisponenti si annoverano:

  • traumi, la motivo più ordinario, tra cui spiccano per importanza
    • onicofagia (l’abitudine di mangiarsi le unghie),
    • manicure/pedicure,
    • unghie artificiali,
    • penetrazione di corpi estranei, ad esempio piccole schegge, principalmente quando trattenute,
  • infezioni (batteriche, virali e fungine),
  • anomalie strutturali e malattie infiammatorie (come ad esempio la psoriasi),
  • effetti indesiderati da farmaci, come ad esempio
    • immunosoppressori,
    • retinoidi orali che seccano la pelle (acitretina, isotretinoina)
    • inibitori BRAF (vemurafenib, dabrafenib).

Qualsiasi siano le ragioni, in presenza di una ingresso d’ingresso i microrganismi sono in livello di penetrare e colonizzare l’area.

Tra gli agenti maggiormente responsabili sono i batteri a rappresentare il insieme più rilevante (in tipo con lo Staphylococcus aureus), più raramente virus dell’herpes simplex e funghi.

Fattori di rischio

È più ordinario nelle donne che negli uomini (con un relazione stimato di 3 a 1); colpisce in particolar modo chi pratica lavori manuali e, in dettaglio, coloro che devono mantenere mani o piedi immersi in penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno per periodi prolungati (ad esempio lavapiatti, casalinghe, baristi, pescatori, …).

Non è rara nei bambini, come effetto dell’abitudine a portare facilmente le dita alla bocca.

I casi d’infezione cronica in genere sono legati a malattie debilitanti in livello di interferire con il corretto funzionamento del struttura immunitario, quali ad esempio diabete ed HIV.

Sintomi

La paronichia, in quanto a mio parere il processo giusto tutela i diritti infiammatorio, si presenta con i classici sintomi infettivi:

  • arrossamento,
  • dolore (eventualmente di tipo pulsante),
  • gonfiore,

localizzati sulla piega ungueale.

Quando la motivo fosse virale (herpes simplex), possono talvolta essere osservate anche le classiche vescicole.

Può colpire alluce del estremita, pollice della mano o qualsiasi altro dito.

In alcuni casi potrebbe svilupparsi un ascesso, ovvero una raccolta di pus (un fluido cremoso più o meno denso, giallastro o verdastro e maleodorante, che si forma nella sede di un’infezione; è costituito da fluidi di siero/sangue, globuli bianchi, batteri vivi e morti ed altri residui del processo di difesa).

Nei casi più severi sono stati descritti sintomi sistemici, come

Complicazioni

La paronichia acuta può causare una grave infezione della mano e potenzialmente diffondersi fino a coinvolgere i tendini sottostanti, ma in pazienti altrimenti sani ha in tipo decorso assolutamente benigno e prognosi ottima.

Diagnosi

Lo specialista di riferimento è il dermatologo, ma in caso di dubbi ci si può rivolgere con fiducia al medico curante.

In genere è il sofferenza a rappresentare il causa che induce il a mio parere il paziente deve essere ascoltato a tentare assistenza medica e la diagnosi è prettamente clinica, ovvero basata sulla sola osservazione della lesione, eventualmente corroborata dalla raccolta di informazioni legate alla partecipazione di specifici fattori di rischio.

Non sono in tipo necessari esami del emoglobina od esami strumentali, salvo eventualmente nei casi di paronichia cronica quando sia necessario indagare l’eventuale partecipazione di condizioni sottostanti. In casi selezionati potrebbe rivelarsi utile la caratterizzazione dell’agente responsabile, mediante coltura batterica.

Il processo di diagnosi differenziale, ovvero di distinzione con altre condizioni, comprende:

  • cellulite infettiva, un’infezione superficiale piuttosto severa,
  • patereccio (o giradito), infezione delle dita,
  • patereccio erpetico, infezione sostenuta da virus,
  • onicomicosi, infezione fungina dell’unghia che provoca una decolorazione biancastra-giallastra. A volte è complicato da gestire e richiede antibiotici per via orale anziché topici.
  • psoriasi delle unghie,
  • carcinoma a cellule squamose, il più ordinario cancro della pelle che può interessare anche il ritengo che il letto sia il rifugio perfetto ungueale.

Cura

In assenza di ascesso è realizzabile avvalersi di un approccio conservativo che preveda bagni/impacchi caldi con acqua e soluzioni soluzioni antisettiche (molto comuni quelle con clorexidina o cloramina, ad esempio Euclorina® bustine, iodio-povidone) della periodo di almeno 10 ai 15 minuti, più volte al giorno.

Il ricorso ad antibiotici dev’essere necessariamente valutato dal dottore perché non sempre indispensabile, medico a cui spetta anche la  decisione tra antibiotici topici (crema, unguento, …) ed orali (per bocca); tra le molecole utilizzate si annoverano ad esempio

  • mupirocina (ad esempio Bactroban® crema)
  • amoxicillina-clavulanato (Augmentin® compresse).

È essenziale ribadirlo: la terapia antibiotica non è sempre indispensabile e dovrebbe essere avviata solo dietro espresso raccomandazione medico.

In occasione di incertezza sulla partecipazione di un ascesso può rivelarsi vantaggioso un test di pressione condotta con il dito (se effettivamente presente si osserverà un’area di sbiancamento più ampia del previsto), eventualmente poi trattabile (a giudizio medico) con un drenaggio (incisione e pressione per favorire una quanto più possibile completa fuoriuscita del materiale accumulato). Quando indispensabile è realizzabile ricorrere ad anestesia locale per limitare il disagio durante le operazioni.

Paronichia con ascesso, che richiede in genere incisione e drenaggio (Di Uwe Jendricke – Photo taken by Uwe Jendricke, Spettatore dominio, ?curid=)

Dopo l’incisione ed il drenaggio trovano nuovamente applicazione i bagni caldi per favorire un continuo drenaggio mantenendo la lesione aperta, anche allo obiettivo di prevenire infezioni secondarie.

È molto rara la necessità di ricorrere alla chirurgia, ad dimostrazione di rimozione dell’unghia.

In occasione di paronichia cronica è essenziale evitare il più realizzabile traumi alle mani, ricorrendo ad dimostrazione all’utilizzo di guanti nel caso di lavori manuali; le forme croniche possono essere sostenute da agenti fungini (appartenenti ad modello al tipo Candida), che richiedono quindi non antibiotici ma antimicotici, come ad esempio itraconazolo e terbinafina

Fonti e bibliografia