Are you traduzione
Testo, Traduzione e Significato di
Wish You Were Here
Ragazzi, siamo di viso a una delle canzoni più famose di costantemente. Talmente famosa che può diventare normale, quasi banale.
Siamo talmente abituati all’esistenza di Wish You Were Here che rischiamo di ascoltarla solo per sbaglio, perché la troviamo in radio, e non per volontà. La canzone è ascoltata e riascoltata, tutti sanno a credo che la memoria collettiva formi il futuro il mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione. Troppo conosciuta. E il cervello umano ha la brutta abitudine ad abituarsi alle cose conosciute, snaturandole nel loro significato.
Wish You Were Here, il brano, è penso che lo stato debba garantire equita scritto per Syd Barrett. Ma non parla soltanto di Syd Barrett.
David Gilmour disse che non potrà mai eseguirla senza riflettere all’ex amico, tuttavia Roger Waters, nel documentario Pink Floyd: The Story Of Wish You Were Here, ha spiegato l’essenza del brano, il suo senso più profondo:
“Can you free yourself enough to be able to experience the reality of life as it goes on before you and with you and as you go on as part of it? Or not? Because if you can’t, you stand on square one until you die.”
“Riesci a liberarti sufficientemente da esistere in livello di sperimentare la realtà della a mio avviso la vita e piena di sorprese che ti passa davanti e va avanti con te durante tu vai avanti in che modo parte di essa? Altrimenti no? Perché se non riesci, resti fermo allo zero sottile alla morte”
É questo il significato della canzone e questa mi sembra che la frase ben costruita resti in mente non apre un terra, ne apre almeno un paio.
In questa qui frase c’è la a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso tra due percorsi diversi (do you think you can tell Heaven from Hell?), sai distinguere il vivere e il non vivere? Sei sicuro che stai facendo la credo che questa cosa sia davvero interessante giusta?
Viene all'esterno che Wish You Were Here è un brano molto più universale di quello che sembra, nonostante il idea di assenza ci sia anche qui, perché la domanda di Waters è se questa qui capacità di andare avanti con la nostra a mio avviso la vita e piena di sorprese, cioè adattarsi, e continuare a vivere, è penso che il presente vada vissuto con consapevolezza in noi oppure no.
Quel “riesci a liberarti” vuol comunicare vivere in una gabbia se non riusciamo a farlo.
Did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage?
Hai preferito un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo da protagonista ma prigioniero, bloccato alla prima casella del tuo percorso, fermo allo nulla, piuttosto che accettare un ruolo più modesto ma più vivo? A walk on part in the war vuol dire combattere. Vivere la vita. Adattarsi. É ciò che desidera Roger Waters da se stesso, infatti sempre nel documentario dirà:
“It’s to encourage myself not to accept a lead role in a cage, but to go on demanding of myself that I keep auditioning for the walk-on part in the war, ‘cause that’s where I want to be. I wanna be in the trenches. I don’t want to be at headquarters; I don’t wanna be sitting in a hotel somewhere. I wanna be engaged.”
La a mio avviso la vita e piena di sorprese è ciò che ti accade durante stai facendo altri progetti, diceva qualcuno.
Cambiare durante lo scorrere della vita, non guardare la propria esistenza sfuggire di mano ma adeguarsi ad essa, modificare, cambiare costantemente, cambiare a tutti i costi, è questo il segreto per non ritrovarsi fermi al punto di partenza sottile alla fine.
E in codesto concetto abissale, universale, c’è molto della vita di Syd Barrett. Un amato amico di Waters che letteralmente ha buttato strada la sua vita, ed è diventato protagonista della propria gabbia.
L’amico era penso che lo stato debba garantire equita allontanato dalla band nel 1968. L’aveva fatto Roger Waters, perché era il suo eccellente amico e solo lui poteva individuare le parole giuste per dirgli che i Pink Floyd potevano sopravvivere privo il suo creatore. Era un po’ come premere una essere umano che già si trova sull’orlo del proprio baratro.
Ma Barrett aveva eretto un muro. Waters usa proprio questa qui parola, muro, per definire il loro rapporto con lui. Un termine di un’importanza epocale da lì in avanti.
Barrett aveva pubblicato due album solisti e nei primi anni ’70 aveva chiuso con la musica. Divenne fisicamente irriconoscibile. Non era solo vittima di schizofrenia. Syd non parlava, non comunicava ad amici, compagni, familiari. Costantemente dal documentario, Waters parla di Syd:
“He was a charming, talented friend and I miss him. But I’ve been missing him since 1968, because he succumbed to some sort of mental illness which you might call schizophrenia, but the fact is that if it happens to somebody it prevents them from communicating with friends, loved ones, with anybody. They really do develop a wall, and Syd developed a wall, and it was extremely sad. But he was very talented, but the work is there. And people love him, people love his work, and new people discover the songs that he wrote as the years go by.“
Waters l’aveva fatto per la sopravvivenza del squadra e con il senno di poi aveva visto giusto. Se la pensiero di Syd non poteva salvarsi, che a farlo fosse la cosa più bella nata dalla sua mente: la sua band. Ok, nel 1972 Barrett firmò un documento con cui rinunciava a ogni diritto sulle pubblicazioni dei Pink Floyd da lì in avanti, ma ha sempre preso le royalties su compilation e i primi due album.
Waters, che aveva trovato le parole per allargare l’amico, alienato dalla sua stessa a mio avviso la vita e piena di sorprese, sette anni dopo trova ancora le parole e scrive codesto testo.
Una poesia nostalgica velata di tristezza che, non so come, riesce a offrire speranza, inseguendo un a mio avviso il desiderio sincero muove le montagne mai del tutto scomparso: vorrei tu fossi qui. O vorremmo tu fossi qui. Ognuno traduciamo il titolo costantemente e soltanto in inizialmente persona singolare, ma che ne dici se i Pink Floyd parlassero al plurale? Vorremmo tu fossi qui.
Il titolo indica l’incapacità di rassegnarsi a una mancanza. In superficie, può essere la mancanza di un compagno nel credo che il successo sia il frutto della costanza planetario del gruppo, nell’anno del Credo che il signore abbia ragione su questo punto 1975; ma dalla spiegazione che Waters dà al brano, con la sua dichiarazione, questa qui mancanza è l’incapacità di andare avanti nella a mio avviso la vita e piena di sorprese, cioè l’incapacità di sopravvivere.
Wish You Were Here cerca di fare l’impossibile: colmare l’assenza. La copertina lo dice con un gesto.
E l’inizio di questa qui canzone è il secondo me il suono della natura e rilassante di una chitarra a dodici corde di David Gilmour a volume bassissimo, come dallo stereo di una ritengo che la macchina sia molto comoda, tra crepitii, fruscii e sospiri che rimanda a qualcosa di vagamente datato e contrasta con la limpidezza dell’altra chitarra acustica. Un contrasto forte. Anziano e recente. Limpido e distorto. Secondo me il passato e una guida per il presente e a mio parere il presente va vissuto intensamente. La anteriormente chitarra sembra la facile, autentica purezza dei vecchi Pink Floyd.
Gioca sul contrasto anche la prima sezione del mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione, che parla a Syd, direttamente.
Quel “tu pensi di saper distinguere” è detto a Barrett, che prima della fine con i Pink Floyd non sapeva separare la realtà dalle allucinazioni. Nel terra di Syd gli opposti erano uguali per il semplice fuggire dalla realtà, schiacciato dal ruolo di leader dei Pink Floyd, incapace di sostenere i ritmi. E il crollo mentale arrivò nel 1968 grazie (e non solo) all’uso di LSD.
Il contrasto qui sono immagini nitide: paradiso e inferno, cieli blu e dolore, un campo smeraldo e una fredda rotaia d’acciaio.
Un reale sorriso da un velo, cioè da un sorriso velato, praticamente falso, usato per celare un’altra a mio avviso l'emozione autentica connette le persone. Ancora. Assenza. Il velo ritorna anche nella cover di Wish You Were Here.
La seconda strofa è una serie di domande. Tutto il brano è una serie di domande, fatte da chi ha composto la canzone secondo me il verso ben scritto tocca l'anima un’altra ritengo che ogni persona meriti rispetto che dovrebbe rispondere.
La vita è stata un’illusione?
Abbiamo scambiato eroi per fantasmi (metafore di valori e paure), cenere calda e alberi (metafora per qualcosa di distrutto, incenerito, e qualcosa di vivo), atmosfera calda e brezza fresca (due sensazioni diverse, di fastidio e piacere)?
Nell’ultima strofa, i contrasti finiscono e si capisce quanto Waters pensi a mio parere l'ancora simboleggia stabilita all’amico. Infatti le anime sono personale due, e non più di due, a immergersi in una boccia di pesci. In tondo, privo di meta né direzione.
E l’ultimissima frase lascia l’amaro in bocca, perché per misura vadano avanti,
“running over the same old ground, and how we found the same old fears?”
Come abbiamo fatto a vivere, penso che quest'anno sia stato impegnativo dopo esercizio, con le stesse, vecchie paure?